Nel secondo post di questa serie (che trovate sul blog) sottolineai come il materiale più interessante proveniente da un eventuale specie di Allosaurus differente da quella tipo, fosse quello riferito ad A. "jimmadseni", proveniente dal Kimmeridgiano della Morrison Formation, e di conseguenza relativamente più antico rispetto alla specie tipo A.fragilis.
A questa specie sono ascritti diversi esemplari a diversi stadi ontogenici, i più completi dei quali sono DINO 11541 (Chure 2000) un esemplare subadulto molto ben conservato recante la metà destra del cranio (che misura 630 mm), la mandibola, colonna presacrale (oltre 1,8 m), dieci vertebre cervicali e tre costole, dodici vertebre dorsali e dieci costole, parte della gastralia, il sacro (438 mm), diverse vertebre caudali e 17 chevron, scapola, coracoide (133mm), omero, radio ulna, carpale, manus, femore (658 mm), tibia, fibula, astragolo, metatarsali e falangi e BYU 571/8901 (Smith et al. 1999) un esemplare maturo dotato di cranio incompleto, mandibola, scapola coracoide, omero, pube, femore, tibia e secondo metatarsale.
La specie è diagnosticata (dopo Chure 2000) dall'avere fossa nariale meno definita rispetto ad A.fragilis, fila di forami neurovascolari nel mascellare sottostanti la finestra antiorbitale, grande forame tra il lacrimale e lo jugale , grande antro mascellare, margine ventrale dello jugale dritto, parietali fuse posteriormente e più alte che larghe in vista posteriore, recesso basipterigoideo ben marcato ed invasivo, processo retroparietale più corto posteriormente, finestra mandibolare a forma di lacrima, anatomia spinale differente rispetto ad A.fragilis (con spine neurali allungate posteriormente o dirette caudalmente), cresta medio distale del femore fortemente sviluppata, coracoide sottile anteriormente e scapola meno sviluppata rispetto alla specie tipo, arti anteriori più gracili (in modo particolare l'ulna).
Perché vi sto propinando questo polpettone?
Semplice perché molto del materiale descritto come appartenente ad Allosaurus sp. ind. (Specie indeterminata) non è mai stato analizzato alla luce di Allosaurus "jimmadseni", ed in particolare, un esemplare celeberrimo ed estremamente completo, MOR 693 (maggiormente noto al grande pubblico come Big Al) pare possedere diverse caratteristiche in comune con esso.
A causa della scarsità di materiale fotografico reperibile degli esemplari di A."jimmadseni" diversi da DINO 11541 la mia comparazione è basata proprio su questo esemplare, ed è possibile che alcune similitudini (relative ad allometrie craniche) siano riconducibili a fattori ontogenici, in quanto entrambi gli esemplari sono subadulti di lunghezza compresa tra i 5 ed i 6 metri, tuttavia entrambi gli esemplari sono fortemente distinti dagli esemplari attribuiti alla specie tipo, e MOR 693 appare maggiormente simile ad A."jimmadseni" rispetto ad A.fragilis specialmente per quanto riguarda la morfologia delle finestre craniali, l'osso jugale piatto, le proporzioni degli arti anteriori (proporzionalmente più piccoli rispetto alla specie tipo), la morfologia dell'ischio e l'anatomia spinale.
Sotto- Il cranio di Big Al durante la sua preparazione, crani di Allosaurus "jimmadseni" e ricostruzione montata di MOR 693
Nessun commento:
Posta un commento
Commenti, domande, suggerimenti ed eventuali correzioni sono sempre benvenute!