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mercoledì 3 aprile 2013

Walking with Titans

Le tracce fossili sono una testimonianza straordinaria poiché possono fornire informazioni preziose riguardanti alcuni aspetti della vita degli animali estinti che sarebbero difficilmente intuibili sulla sola base dei fossili.
Una di queste possibili informazioni ricavabili dalle tracce riguarda l'andatura degli animali, ed è con estremo piacere che in questo post parlerò del lavoro pubblicato recentemente da Vila et al. (2013), riguardante proprio la locomozione nel clade che ha restituito le pii grandi ossa di vertebrati terresti, ossia Titanosauria.
Lo studio si basa sulla comparazione di 11 piste fossili rinvenute nella Tremp Formation (Catalogna), attribuibili a diversi generi di titanosauridi di diverse dimensioni vissuti nel Maastrichtiano nell'area degli attuali Pirenei, ed ha portato all'individuazione di una serie di caratteristiche anatomiche distintive probabilmente distribuite in buona parte del clade.
È infatti emerso che le tracce presentano diverse caratteristiche in comune a prescindere dalle dimensioni delle stesse, come un simile rapporto manus-pes, ossia il rapporto della distanza tra le orme lasciate dagli arti anteriori e quelle lasciate dalle zampe posteriori, attestato come vicino al valore 1:3 in tutte le tracce, ed un calibro simile, dato che tutte le tracce presentano una maggior pressione nelle orme a forma di U lasciate dagli arti anteriori rispetto a quelle impresse dagli arti posteriori.
Secondo gli studiosi tali dati suggeriscono una morfologia strutturale simile per tutti i titanosauri (quanto meno per quelli vissuti nella Tremp Formation durante il Cretaceo superiore) che, nonostante le dimensioni molto diverse, dovevano avere proporzioni degli arti e del torso simili, e che in particolare sulla base di ciò che è estraibile dalle tracce, dovessero avere un rapporto gleno-acetabolare (ossia il rapporto tra cinto pelvico e cinto scapolare) proporzionalmente simile, il che si traduce in un'andatura caratteristica tipica del clade.
Vila et al. infatti concludono che i Titanosauri possedevano una particolare andatura di tipo ambo passo, per cui gli arti omolaterali si muovono quasi in sincronia, in maniera simile al passo dei cavalli, rispetto ai quali però i titanosauri dovevano essere infinitamente più lenti, con una velocità stimata dagli autori di circa un metro al secondo sulla base delle tracce analizzate in Catalogna.

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