Che la scoperta di tegumento piumato nei dinosauri sia sfociata in una rivoluzione iconografica è ormai un dato di fatto.
Ormai la rete mondiale è satura di rappresentazioni di dinosauri paraviani piumosi, impellicciati e ricoperti di piume ( no, non è la stessa cosa), e per fortuna (e grande gioia degli occhi) si stanno moltiplicando tavole di pregevole fattura ritraenti animali naturalistici, semplicemente dotati di tegumento piumato.
Come ben noto, tale stravolgimento paradigmatico è toccato a diverse famiglie, tuttavia una in particolare sembra averne tratto un netto vantaggio estetico... Oviraptorosauria.
Fino agli anni '90 infatti le rappresentazioni di Oviraptor (allora genere contenitore di Rinchenia e Citipati), oltre ad essere squamate ed incredibilmente stereotipate (ogni Oviraptor era sempre in procinto di rubare/divorare uova) erano anche oggettivamente brutte, e con il "senno di poi" si potrebbe dire che tale antiestetismo era dovuto proprio alla somiglianza dell'animale così rappresentato ad un tacchino spennato.
Ora come avrete intuito questo post ha lo stesso valore scientifico del panino che mangierò oggi a pranzo, tuttavia invito tutti voi -cari lettori- a farvi un giretto per Google immagini, comparando le restaurazioni in vita di Citipati, Nemegtomaia e Rinchenia (per loro fortuna nati piumati) con quelle di Oviraptor (per rivoluzione iconografica), certo che al termine della vostra ricerca non potrete non riconoscere la trasformazione del brutto anatroccolo.
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venerdì 7 giugno 2013
La bellezza di Oviraptor
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Potremmo quindi dedurne che una delle principali apomorfie di Oviraptor rispetto a Citipati è proprio quella di aver popolarmente perso le piume! Chissà, magari è una conseguenza dello stress e della frustrazione che ha subito guardando allibito sotto la cresta tutte le sue uova e tutti i suoi esemplari che possedeva da lunghi decenni venirgli tolti improvvisamente ed affidati a questo nuovo sosia piumato, forse perchè sa meglio come custodire un nido... (ok, avevo voglia di scherzare)
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