Uno degli obiettivi di questo blog (probabilmente il più importante) è la diffusione del sapere paleontologico, frutto delle incessanti pubblicazioni da parte dei paleontologi di tutto il mondo.
Mi piace guardare a "Dinosauria" non come ad una realtà (blog) a se stante, ma come una piattaforma tramite cui è possibile accedere a diversi contenuti paleontologicamente "seri" ed aggiornati, e per questo all'interno del blog non mancano (e non mancheranno) link che riportano a pagine o post inerenti agli argomenti da me trattati o recensioni/approfondimenti riguardo alle opere di altri paleoartisti o paleoblogger (molti dei quali largamente più autorevoli del sottoscritto).
D'altro canto ogni volta che in rete trovo citati gli articoli di questo blog (spesso correlati di link che riportano alle pagine dello stesso e di questo vi ringrazio) mi sento lusingato perché in fondo significa che tali pubblicazioni sono considerate interessanti e soprattutto attendibili.
Bene perché l'attendibilità è proprio l'argomento del post di oggi.
Per essere attendibile infatti un articolo deve citare le fonti, quando possibile, articolando poi ogni disquisizione sulla base delle stesse.
I puri "Secondo me" o "Io credo" se non supportati da dati empirici infatti non portano proprio da nessuna parte e sono totalmente privi di ogni attendibilità; tanto che credo che se in uno degli ultimi post redatti mi fossi limitato ad "etichettare" Stegosaurus longispinus come dacentrurino senza fornire nessun elemento a favore della mia tesi nessuno avrebbe avuto il minimo interesse a leggere quell'articolo.
Purtroppo per alcuni argomenti (su tutti le dimensioni dei grandi teropodi) sembra che non esista alcuna gerarchia riguardo all'attendibilità delle fonti, e che un articolo scientifico, una stima non ufficiale basata sugli elementi fossili disponibili di un taxon avvalorata da comparazioni con i taxa ad esso filogeneticamente più affini ed un "secondo me è cosi perchè mi aggrada"abbiano pari dignità divulgativa.
Io non sono uno che si schiera a priori contro le stime dimensionali dei taxa, tuttavia sono il primo a dire che una stima effettuata in modo ignorante può portare alla nascita di un mito paleontologico duro a morire che mina la seria diffusione della paleontologia.
Tali miti formano l'inesauribile combustibile di alcuni Dinoforum e sono la ragione di vita di alcuni Dinomaniaci che assoggettano alcune descrizioni (più o meno ufficiali) degli esemplari più frammentari alla loro volontà, con il fine ultimo di creare un Dinofeticcio dalle dimensioni colossali.
Ora avevo quasi pensato di propinarvi un elenco delle stime dimensionali dei grandi teropodi sulla base della più attendibile delle fonti (gli articoli scientifici) ma ciò non avrebbe senso e alimenterebbe inutili polemiche, per cui farò qualcosa di MOLTO più utile dilazionato in 5 punti:
1-È preferibile dare un range dimensionale specifico piuttosto che incaponirsi inutilmente sulle dimensioni di un singolo esemplare ( Allosaurus era un teropode lungo 7/8 metri è meglio che tirare sempre in ballo un ipotetico Epanterias lungo oltre 11).
2-I fossili sono la base del sapere paleontologico non le stime di Tizio basate sulla ricostruzione di Caio, essi ci forniscono un ampia gamma di informazioni morfologiche puntualmente ignorate dai più (gli Allosauroidi sono morfologicamente diversi dai Tyrannosauridi, e ciò non è ne un bene ne un male, è un dato di fatto per cui non piangeteci sopra).
3-Le variazioni intraspecifiche sono un dato di fatto per cui stimare un esemplare sulla base di un altro che è dell' X% più piccolo porta spesso ad una sovrastima.
Inoltre spesso nei teropodi si assiste ad una sproporzione tra testa e corpo negli esemplari più grandi (all'aumentare delle dimensioni dell'esemplare la testa appare proporzionalmente più grande) e non solo.
4-Ingrandire a dismisura una ricostruzione scheletrica di Hartman (o chi per lui) non significa fare una stima dimensionale.
5-La paleontologia è una scienza dinamica che prova a ricostruire un puzzle meraviglioso di cui molti (troppi) pezzi sono andati perduti, ma di cui tramite ogni nuovo tassello è possibile intuirne i contorni... non fossilizzatevi.
PS- Quando Coria e Currie descrissero la "boneded" di Mapusaurus riportarono la presenza di diversi esemplari a diversi stadi ontogenici di dimensioni comprese tra i 5 ed i 9 metri, oltre che alcuni frammenti che portano ad ipotizzare esemplari vicini agli 11 metri.
Dopo pochi giorni la rete era già invasa da Mapusaurus di 14 metri... Ciò fa riflettere no?
Poichè quelle sovrastanti sono le uniche stime UFFICIALI riguardanti il Carcharodontosauro sudamericano (riportate anche recentemente in un articolo riguardante le ferite riscontrate sulle ossa rinvenute nella bonebed) non risonderò ad eventuali commenti riguardo le dimensioni di Mapusaurus
Hai sbagliato di grosso sull'ultima parte, ma tanto non mi rispondi, quindi passerò ad un altro argomento;
RispondiElimina1-Su questo hai ragione
2-Questo non è vero; queste caratteristiche morfologiche di base le conoscono un pò tutti
3-Questo è il metodo usato da Terrier e Henderson, ed è inaffidabile
4-Nessuno pensa che se lo fai quella è una stima, chi lo fa vuole semplicemente scalare l'esemplare ad una taglia prestabilita utilizzando i magnifici scheletrici di Scott/Paul.
5-Hai ragione