Le prime analisi istologiche approfondite effettuate sulle ossa lunghe di taxa interni ad Ankylosauria, effettuate da Stein et al. (2013) forniscono nuovi dati sullo sviluppo ontogenico e sull'evoluzione dei Thyreophora.
Gli esami effettuati su diversi taxa nordamericai del tardo Cretaceo e sul basale Hungarosaurus tormai (europeo) rivelano un architettura ossea fibrolamellare, che è caratterizzata dalla presenza di osteoni primari (lamelle ossee concentriche con un canale centrale, detto canale di Havers, contenente minuscoli vasi sanguinei che rappresenta l'unità strutturale dell'osso compatto indicata come sistema osseo haversiano).
La miscela di tessuto osseo e di fibre parallele associate ad una scarsa vascolarizzazione complessiva portano gli autori ad ipotizzare una crescita relativamente lenta per gli ankylosauri (con gli esponenti di Nodosauridae avente un tasso di crescita più lento rispetto ad Ankylosauridae), una tendenza rara all'interno di Dinosauria, ma già precedentemente ipotizzata fa Hayashi et al. per Stegosaurus.
Inoltre le analisi effettuate rivelano che i taxa più derivati (in particolare all'interno di Ankylisauridae), erano soliti sostituire grandi quantità di tessuto primario durante una fase precoce della vita , e ciò come suggerito dagli autori potrebbe essere una conseguenza dell'ossificazione degli osteodermi tipicimdi questi animali, in quanto i processi di rimodellamento guidati metabolicamente avrebbero liberato una gran quantità di calcio permettendo lo sviluppo della tipica armatura durante il passaggio dalla fase giovanile a quella adulta, durante la quale probabilmente si sarebbe attuata una seconda "ristrutturazione" a causa di un aumento del carico strutturale.
In origine il post doveva essere più di una mera divulgazione delle conclusioni dello studio condotto da Stein et al. ma, per una serie di motivi, non mi è stato possibile redarre un post più dettagliato.
Una della serie di motivi riguarda il mio post su Struthiosaurus? Spero veramente di no, anche perché si basa su un articolo diverso (questo di Stein et al. non l'ho ancora letto).
RispondiEliminaNo no sono motivi di tempo...
RispondiEliminaSono stato parecchio occupato...