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giovedì 29 agosto 2013

Un nuovo Modo di Vedere (ed illustrare) i Theropodi (parte due)

Nella prima parte del post mi sono soffermato sulla comparazione degli arti anteriori di alcuni theropodi mesozoici con quelli dei Ratiti viventi dotati di arti prominenti, in questa seconda parte invece mi occuperò di comparare i Casuarii con i theropodi mesozoici caratterizzati da arti anteriori ridotti.
Per questa seconda fase del mio progetto ho scelto due generi di Casuarii, caratterizzati per l'appunto da arti ridotti, ossia il Casuario (Casuarius casuarius) e l'Emù (Dromaius novaehollandiae), ed i risultati ottenuti sono stati interessanti.
Le proporzioni generali degli arti anteriori infatti non differiscono in maniera significativa da quelli di diversi theropodi mesoici caratterizzati da arti ridotti, ed in modo particolare ho trovato affinità tra gli arti dei Tyrannosauridi e quelli dell'Emù e tra la "bizzarra" morfologia brachiale di Alvarezsauridae e quella del Casuario.
Ora in entrambi i taxa viventi gli arti anteriori sono praticamente invisibili!
Nell'Emù, in cui tutto l'arto ed in particolare la mano (manus) e l'unguale sono più sviluppati è possibile scorgere una ridotta protoala in genere quasi indistinguibile dal resto del piumaggio, dalla quale emerge l'unguale praticamente invisibile.
Nel Casuario dove l'atrofizzazione dell'arto raggiunge il suo apice l'intera struttura brachiale resta nascosta al di sotto del piumaggio filamentoso, ed è assolutamente indistinguibile.
Razionalmente un ipotesi paleo-grafica di questo tipo è totalmente in accordo con le nostre conoscenze dei theropodi mesozoici.
Per i Tyrannosauridi gli arti anteriori sarebbero stati completamente inutili durante comportamenti agonistici intraspecifici o durante la caccia, e per gli animali sarebbe stato vantaggioso nasconderli, evitando così che potessero diventare bersagli per i rivali (lo so che adesso a tutti voi balena in mente il T.rex mutilato di "Dinosaurs revolution").
Per gli Alvarezsauridae la questione è ancora più interessante, in quanto una visione di questo tipo metterebbe fine ai dibattiti riguardo la morfologia aberrante degli arti dei taxa come Mononykus, dimostrandosi più naturalistica delle rappresentazioni oggi presenti di questi animali e rendendo un quadro della loro etologia meno influenzata dalla morfologia degli arti.

Sotto-Scheletri di Emù e Casuario e particolari dell'arto di quest'ultimo.
Per i dettagli sull'arto di Casuario e degli Alvarezsauridae cliccare qui

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