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mercoledì 30 ottobre 2013

The Best of Sauropods !

Mentre mi aggiorno leggendo una quantità considerevole di articoli riguardanti i più grandi vertebrati terrestri che abbiano mai calcato il suolo terrestre, vi propongo uno degli scheletri montati più imponenti del mondo, ed indubbiamente il meno speculativo di essi:

Giraffatitan brancai, presso il museo di storia naturale di Berlino.

sabato 26 ottobre 2013

REscaling Carcharodontosaurus !

Del mesto destino paleoartistico della "lucertola dai denti di squalo"  ho già parlato ampliamente in questo blog, per cui con questo post voglio fare di più.
In controtendenza al modus operandi tipicamene attribuito agli italiani secondo cui tutti si lamentano ma nessuno muove un dito per cambiare le cose (scusate la digressione sociopolitica), voglio presentare il mio contributo, che spero possa aiutare tutti gli artisti che sono in cerca si referenze per restaurare l'animale in maniera verosimile:
Una ricostruzione scheletrica aggiornata di Carcharodontosaurus saharicus.
Essa è una riproposizione di quella presentata del post "Carcharodontosaurus in HD", ma presenta modifiche generali alla silhoutte ed elementi scheletrici maggiormente proporzionati o re-scalati in modo da rappresentare un individuo maturo, indicativamente della taglia del Neotipo SGM-din1.
Tali operazioni sono state effettuate tenendo ben presenti i dati a nostra disposizione riguardo la morfologia dei carcharodontosauri, e la (s)proporzione tra il cranio ed il corpo dei grandi teropodi che tende ad aumentare in relazione all'accrescimento dimensionale degli esemplari.
Per la prima volta (che io sappia) è stata aggiunta una visione dorsale del taxon, realizzata sulla base di quella creata da Scott Hartman per Giganotosaurus (presente sul suo sito Skeletal drawing) ed altri Allosauroidi, che spero possa aiutare tutti coloro che intendono realizzare opere che differiscano in prospettiva dalla solita visione laterale.

La storia che sta alla base della realizzazione di tale skeletal è complicata ed a tratti simpatica, ma credo che la racconterò in un post futuro.

Sotto-Lo skeletal (più?) aggiornato di Carcharodontosaurus saharicus, le proporzioni generali risultano più che buone tuttavia sono dell'idea che per essere "perfetto" (per quanto sia possibile affermarlo basandosi sui resti in nostro possesso) il femore dovrebbe risultatre lievemente più lungo, a scapito delle dimensioni della tibia... (click to enlarge).

AGGIORNAMENTO- La ricostruzione scheletrica in sè non è opera mia, e ne avevo parlato in un post precedente, io ho solo apportato le modifiche sopracitate.
Nel caso il post avesse dato diversa impressione mi scuso.


martedì 22 ottobre 2013

Trasformazioni Ontogeniche in Hadrosauridae

Restando in tema di "dinosauri dal becco d'anatra" Farke et al.(2013) descrivono RAM 14000, uno scheletro parziale ma articolato e dotato di cranio, attribuibile ad un giovane Parasaurolophus, forse morto durante il primo anno di vita.
Interessante, per quanto non totalmente inaspettato poichè in linea con le nostre conoscenze riguardo l'ontogenesi (straordinaria) all'interno di molti cladi di Dinosauria, risulta la cresta ornamentale tubolare tipica del Taxon, che si presenta larga, arrotondata ed a forma di cupola.
Alla luce dei nuovi dati appare che il genere Parasaurolophus fosse molto precoce nello sviluppo della cresta ornamentale, sia se paragonato ad altri Lambeosauridi (di alcuni dei quali è possibile ricostruire l'ontogenesi) sia rispetto agli uccelli moderni.

Sotto- Ricostruzione del cranio di RAM 14000

sabato 19 ottobre 2013

Il Drago delle grotte Yungang

Wang et al. 2013 descrivono alcuni resti del primo tardo Cretaceo provenienti  dalla Zhumapu Formation, provincia del Shanxi (Cina settentrionale) ed istituiscono Yunganglong datongensis (genere e specie nuova), letteralmente "drago delle grotte Yungang dalla località di Datong", un Hadrosauroidae basale.
L'olotipo, SXMG V 00001 è costituito da uno scheletro parziale formato da resti associati ma disarticolati, compresa la parte caudodorsale del cranio (la scatola cranica si presenta ben conservata), due vertebre cervicali, un arco neurale dorsale e processi parziali, due vertebre caudali prossimali, porzioni distali dell'ischio, estremità del femore sinistro, porzione della tibia destra e parte della sinistra con astragolo.
Inserito all'inerno di una matrice filogenetica formata da 138 caratteri e 38 taxa, Yunganglong appare stabilmente come hadrosauroide basale (clade più inclusivo comprendente Parasaurolophus walkeri ma non Iguanodon bernissartensis), e l'albero derivante dall'analisi risulta maggiormente risolto per quanto riguarda i taxa più basali interni ad Hadrosauroidea, tuttavia restano irrisolte le relazioni tra il nuovo taxon e Protohadros,Tanius,Bactrosaurus,Nanyangosaurus, Levnesovia e Shuangmiaosaurus che risultano politomiche.

Sotto- Porzione caudodorsale del cranio, arco neurale dorsale e caudali prossimali di Yunganglong (from Wang et al 2013)

venerdì 18 ottobre 2013

The best of: the Best Carcharodontosaurid ever!

La fortuna mediatica di alcuni dinosauri sembra essere inversamente proporzionale al grado di completezza degli scheletri fossili degli stessi, forse a causa del minor grado di speculazione che essi lasciano riguardo ad alcuni aspetti della restaurazione dei taxa.
All'interno di Carcharodontosauridae, ed in modo particolare tra gli inflazionatissimi taxa di dimensioni superiori ai 10 metri, il genere meglio conosciuto a livello fossile è indubbiamente Acrocanthosaurus.
Del "sauro dalle alte spine" infatti conosciamo gran parte dello scheletro (che osteologia mirabile!) ed esso è l'unico carcharodontosauro gigante di cui possediamo un cranio ben completo.
Non è un caso che alcuni degli articoli più interessanti relativi a questa famiglia di theropodi degli ultimi anni fossero incentrato proprio sul genere nordamericano, tuttavia la mole di informazioni ricavate tende a non traslare al di fuori del genere stesso in ambito paleoartistico e di paleocommunity, e che Acrochanthosaurus sia il carcharodontosauridae meglio ricostruito in assoluto sia tra i modelli presenti nelle sale museali di mezzo mondo sia a livello paleoartistico.


mercoledì 16 ottobre 2013

Diplodocus oggi a £600.000

E' stato soprannominato Misty, e potrebbe essere l'esemplare noto più completo della sua (morfo)specie.
Si tratta di un esemplare di Diplodocus longus, proveniente da strati giurassici e rinvenuto nel 2009 all'interno di un terreno privato.
"Misty" sarebbe stato dissotterrato e preparato dalla squadra di Albersdoerfer ed ora sarebbe pronto per essere venduto all'asta il prossimo 27 Novembre.

Tralasciando i dinogossip e restando in tema di gigantismo Bonnan et al. (2013) discutono di come articolazioni composte da abbondante cartilagine abbia permesso lo sviluppo del gigantismo almeno quattro volte all'interno di Saurischia, e di come contrariamente uno strato sottile di cartilagine sia di impaccio per l'evoluzione del gigantismo tra i mammiferi terrestri.


lunedì 14 ottobre 2013

Guida Visiva ad una Resa Naturalistica degli Arti dei Teropodi

Basare la restaurazione degli arti dei teropodi prossimi  (o interni) ad Avialae sull'anatomia dell'ala degli uccelli non può che essere la scelta migliore.

Ringrazio dirtiran (on Deviantart) per avermi permesso di usare il suo diagramma.

venerdì 11 ottobre 2013

Raptor Prey Restraint strike back!

Un'aquila e la sua preda...
Uno spiraglio sulle modalità di nutrizione dei teropodi mesozoici.

martedì 8 ottobre 2013

Jeholornis, Anchiornis e le piume dei Raptor!

Oggi per i paleofans sarà sicuramente la giornata di Jeholornis.
Per chi ancora non lo sapesse infatti oggi O'Connor et al. (2013) pubblicano il loro ultimo studio in cui descrivono tra l'altro la presenza di piume copritrici della coda, le prime nel record fossile di teropodi mesozoici.
Il post di oggi però non vertirà su questo aspetto particolare, bensì tratterà in maniera più ampia del "piumaggio", sempre più spesso protagonista delle discussioni a sfondo teropodologico (e fortunatamente non solo).
Il tegumento piumato negli uccelli moderni è molto elaborato e ricopre la maggior parte della superficie corporea, tuttavia sulla base del record fossile attualmente a nostra disposizione è plausibile ipotizzare che all'interno della linea evolutiva dei tropodi che ha portato ai volatili  i Taxa fossero paradossalmente più piumati degli uccelli stessi.
Infatti, nonostante le grosse lacune derivanti da artefatti tafonomici, sappiamo che (quantomeno) all,interno di Coelurosauria gli arti posteriori degli animali erano ricoperti di piume(per approfondire Dinogoss).
Lo sviluppo delle piume tibiali e metatarsali è molto particolare, in quantosembra svilupparsi in un secondo paio di ali in alcuni taxa probabilmente planatori, per poi gradualmente sparire avvicinandosi progressivamente ad Avialae, poichè di intralcio al volo attivo, almeno nelle sue forme più elaborate.
Nelle sue linee generalissime (quelle che possiamo comprendere basandoci sui dati odierni) il piumaggio degli arti inferiori dei Coelurosauri basali si sarebbe presentato filamentoso, come appare in Yutyrannus, e presente sia a livello tibiale che metatarsale, e probabilmente tale morfologia era condivisa da tutti i grandi teropodi (Coelurosauri).
Lo sviluppo di un secondo paio di ali, simile a quanto osservato in Microraptor, potrebbe essere permeante non solo di "Deinonychosauria" o Trodontidae ma dell'intero ramo Paraves, e potrebbe essre ricondotto ad abitudini prevalentemente arboricole o abilità planatorie, oltre che a mero display visivo (naturalmente con le dovute distinzioni generiche, morfologiche e dimensionali).
In conclusione quando pensiamo o restauriamo un Coelurosaro forse dovremo prestare più attenzione al modo in cui ne realizziamo gli arti posteriori... E quelli anteriori.


Sotto-Piume metatarsali in Anchiornis e tegumento degli arti in un aquila odierna



venerdì 4 ottobre 2013

All (mine) Yesterdays

Questo post giunge probabilmente un po' in ritardo, ma non importa, entrerà a far parte di un quadro più ampio.
Con esso presento un mio sketch, che potrebbe rientrare nella corrente "All Yesterdays", quanto meno nella sua più pura concezione originale;infatti già parecchio tempo fa nel post "All Yesterdays ma non solo" accennavo i pericoli derivanti dalla speculazione gratuita, e ora proprio perché quei pericoli si stanno materializzando, ho deciso di proporre qualcosa di personale, esponendola in chiave di questo movimento (paleo)artistico.
Tyrannosaurus rex- versione 2013.
Come per ogni raffigurazione di organismi estinti che si rispetti (o voglia farsi rispettare) la mia si basa sui fossili (in particolar modo a livello craniale), anche se sarebbe disonesto da parte mia non annoverare tra le fonti della stessa alcuni diagrammi scheletrici, tra cui la celeberrima ricostruzione di G.Paul, l'ultima versione dello Skeletal di S.Hartman (presente sul suo sito Skeletal Drawing) e la meno famosa ma altrettanto interessante ricostruzione di Oghaki on Deviant Art.
Fin qui tutto nella norma, ma come tutti sappiamo il piatto forte della corrente è la speculazione, per cui eccoci qui:
Attualmente (che io sappia) non esistono prove DIRETTE a testimonianza della presenza di piume nel taxon in questione, tuttavia il clade Theropoda pare essere permeato da tale tipo di tegumento, ed il più grande animale dotato di (proto)piume attualmente noto alla scienza è proprio un tyrannosauride.
Per questi motivi la mia prima speculazione è stata l'introduzione di tegumento piumato.
Tra i fossili di teropodi piumati inoltre ne esiste uno particolarmente interessante, dotato di ampie strutture relativamente rigide e robuste, compresse su di un piano, che paiono concentrarsi nella zona nucale, sul collo ed alla base della coda.
Tale tipo di struttura tegumentaria, nota come EBFFs che è stata rinvenuta associata ad un piumaggio filamentoso più "classico" è stato il secondo elemento speculativo inserito nella mia ricostruzione.
Successivamente mi sono basato su alcuni animali viventi per completare il mio sketch, in particolar modo  sui più grandi uccelli non volatori viventi: i Ratiti.
Essi sono stati la base per generare il piumaggio, sia a livello visivo (in accordo con le prove fossili note) sia per quanto riguarda il colore, inoltre come i miei lettori fisso sapranno bene i Ratiti sono anche alla base della postura degli arti anteriori del "mio" Tyrannosaurus (ma non solo), naturalisticamente ritratti al di sotto delle setole filamentose.
Nulla di gratuito o immotivato è stato aggiunto in questa ricostruzione (anche perché volutamente l'animale non è stato associato a nessun comportamento particolare) tuttavia proprio come alcune delle opere capostipiti della corrente "Alla Yesterdays" fornisce un immagine diversa del taxon, unica in alcune sue caratteristiche.

Spero che essa sia di vostro gradimento.