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lunedì 30 settembre 2013

The Best Of...

In questo blog ho più volte accennato di come le ricostruzioni museali possano essere ingannevoli:
Di come sculture dallo straordinario dettaglio possano trarre lo spettatore in inganno riguardo il grado di completezza di un taxon, della presenza (ed in taluni casi di perpetuazione) di errori morfologici frutto di ricostruzioni "datate", o addirittura di sculture altamente speculative e poco probabili.
Bene in questo post, e con ogni probabilità in altri futuri, per la legge del contrappasso, metterò in luce quei mount-cast mirabili, degni di nota e pregevoli.
Così mentre in molti paleo blogs si discute riguardo il tasso di speculazione della paleoarte con il ritorno della corrente "All (your) yesterday" e si ammirano opere a tema mesozoico fuori dall'ordinario, io vi propongo un' opera ugualmente straordinaria, un cast di Diplodocus finalmente non obbligato a tenere il collo completamente disteso davanti il corpo orizzontalmente al terreno, ma lasciato libero di ergere la testa al di sopra delle spalle, reso ancor più formidabile dalla prospettiva del fotografo.

Signore e signori ecco a voi una delle migliori repliche montate di uno scheletro di Diplodocus!
Godetevelo.

venerdì 27 settembre 2013

My theropod is bigger than yours... or not?

Premessa- In questo post non mi riferirò minimamente all'omonimo articolo.

Qualche giorno fa mi è stato segnalato che all'interno di un forum (di cui non sono membro) sono stato apostrofato come "fan" di questo o di quel teropode gigante, sulla base di alcuni dichiarazioni estrapolate da questo blog, e totalmente decontestualizzate.
In particolare qualche fanatico delle super stime e dei super confronti ha stilato una graduatoria dei theropodi giganti "sensu Degio" che qui riporto fedelmente:

Tyrannosaurus 13m. 8-9t.
Spinosaurus 12,3/14,4 m. 5-7t.
Giganotosaurus  11,5/12m. 6t.
Carcharodontosaurus 12.5m. 5t.
Mapusaurus 5/9m. fino a 11m.

Caro fanatico dei giga-numeri, ora ti (ri)dimostrerò perché andare avanti a simili schemini sia infantile ed insensato, e cosa assai più importante perché sia stupido e mistificativo estrarre parole e stime dal loro contesto.

1)Tyrannosaurus- il "13m." qui sbandierato è stato estratto da un post (T.imperator) nel quale trattavo della pericolosità intrinseca nello stimare le dimensioni partendo dai frammenti (è bello vedere che chi critica nemmeno legge i post) e di come una stima di 12/13 metri possa rappresentare la taglia estrema per i grandi teropodi.
La massa stimata in 8/9 tonnellate deriva dall'articolo di Hutchinson (consigliato) corroborata informalmente da altri autori (come S.Hartman di cui consiglio il sito Skeletal drawing) e, per quanto io sia in accordo con essa, la stessa non proviene dal sottoscritto.

2)Spinosaurus- ne ho parlato diverse volte in questo blog, per cui taglio corto:
La stima dimensionale vicina ai 13/14 metri è la più affidabile dopo aver restaurato il cranio sulla base di Irritator (il taxon noto più affine a Spinosaurus), la massa è stata calcolata (quella dal sottoscritto) sulla base del femore di Suchomimus (spinosauride di maggiori dimensioni di cui è noto il femore) ed il range è volutamente ampio a causa della frammentarietà di Spinosaurus (giungere tramite questo metodo alle 17 t.come suggerito dal fan dei mega teropodi è matematicamente impossibile).

3)Giganotosaurus-la centimetrica diminuzione dimensionale riportata dal fanatico è relativa alle misurazioni riportate nel 2012 da Carrano, che differiscono (per difetto) rispetto alle prime riportate da Calvo e Coria. Come per gli altri teropodi giganti sono propenso a considerare veritiera una stima di 12/13 metri per Giganotosaurus.
In accordo con l'attuale brand generale e tenendo conto dello status di allosauroide del taxon una stima di sei tonnellate è una buona stima (per saperne di più rimando al post North vs South)

4)Carcharodontosaurus- idem come sopra ma con dati fossili più frammentari.
(Nota il mio 12/13 m. Significa tra i 12 ed i 13 metri, non 12,5m)

5)Mapusaurus- Bonebed contenente i resti di almeno 17 individui per lo più sub adulti di dimensioni comprese tra i 5 e i 9 metri, con resti di dimensioni maggiori che lasciano supporre animali di oltre 11 metri.
Liberamente tradotto dalla descrizione del taxon....

Conclusioni- In questa classifica di "mio" c'è ben poco, invece di stilare classifiche, additando qualche blogger di fanatismo ampliate le vostre conoscenze, e prima di criticare almeno fate lo sforzo di leggere i post redatti o andate alla fonte, sempre indicata nel riquadro etichette.

I dinosauri erano animali, gli organismi biologici più complessi esistenti, e come tali dotati di variabilità intraspecifica.
Due esemplari della stessa specie al medesimo stadio ontogenico non erano copie perfette, e non avevano necessariamente le stesse dimensioni.
Come già affermato piuttosto che fossilizzarsi sui centimetri è meglio fornire un range dimensionale plausibile, verosimilmente compreso tra gli 11 ed i 13 metri nel caso specifico.

Ringrazio tutti coloro che hanno linkato questo blog sul forum sovracitato dando la possibilità alle mie parole di ritornare nel loro contesto.

P.S.-Il post non vuole essere offensivo per nessuno, bensì riflessivo.

giovedì 26 settembre 2013

Sauroposeidon >Paluxysaurus redux

Alcuni mesi fa vi aggiornai riguardo lo status tassonomico di Paluxysaurus, proposto come sinonimo junior di Sauroposeidon proteles dai paleontologi D'Emic e Foreman sulla base dell'indistinguibilità dei due taxa a livello vertebrale.
Winkler et al. descrivendo alcuni resti attribuibili al taxon rinvenuti nel Texas (Jones Ranch), più precisamente mascella, sacro, ileo e parte prossimale della coda, rinforzano tale sinonimia.
Il cranio appare alto, espanso dorsalmente e relativamente corto, generalmente più "tozzo" di un cranio tipicamente brachiosauride, inoltre la regione sacrale presenta sei vertebre, caratteristica tipica dei somphospondyli, così come la morfologia delle vertebre caudali si discosta da quella dei brachioasauridi, avvicinandosi maggiormente a quella dei somphospondyli basali.
Tali resti riferiti rendono ad oggi Sauroposeidon uno dei titanosauri (senso lato) meglio conosciuti, e ci permettono di ricostruire in modo verosimile l'aspetto dell'animale*.

*Gli esemplari di "Paluxysaurus" paiono essere individui a stadi ontogenici immaturi di Sauroposeidon, per cui le proporzioni degli esemplari adulti potrebbero essere differenti rispetto a quelle inferite dai meglio conosciuti esemplari giovanili.

martedì 24 settembre 2013

Ladies and gentlemen... Tyrannosaurus rex

Una meravigliosa illustrazione di Tyrannosaurus, di cui apprezzo le peculiari caratteristiche.
Prescindendo dal piumaggio, particolarmente folto ma giustificato dalle condizioni climatiche (per quanto il Cretaceo fosse un periodo generalmente considerabile caldo è plausibile ipotizzare una blanda alternanza stagionale, per cui ad elevate latitutini non è possibile escludere categoricamente sporadiche nevicate), adoro la resa degli arti anteriori, parzialmente in accordo con quanto da me ipotizzato in passato, con gli stessi quasi nascosti sotto il piumaggio con gli artigli che fanno capolino tra le protopiume filamentose,  ma non è su questo che voglio porre l'attenzione in questo post.
Quello che voglio sottolineare oggi infatti è una caratteristica craniale dell'animale, spesso sottovalutata, ossia le ornamentazioni nasali e sopraorbitali.
Contrariamente a quanto accade per i megalosauroidi, dove creste, corna orbitali e creste lacrimali sono conosciuti ed enfatizzati nelle rappresentazioni artistiche nei tyrannosauri le stesse sono quasi abbozzate, anche quando nei fossili sono relativamente prominenti.

Ringrazio l'autore alexandernevsky (on deviant art) per avermi dato il permesso di postare la sua opera.

giovedì 19 settembre 2013

Arti anteriori dei dinosauri quadrupedi

Curiosamente, dopo il mio lungo iter riguardante gli arti anteriori dei teropodi, VanBuren et al. pubblicano un articolo incentrato sulla postura e la mobilità degli arti anteriori nei dinosauri quadrupedi....

lunedì 16 settembre 2013

Guerre visive: il Potere della Paleoarte

Il potere delle immagini è innegabile.

Diverse opere, durante il corso della storia hanno accompagnato i grandi cambiamenti storici, diventandone simbolo e accompagnando i grandi movimenti socioculturali.

Le immagini non le parole hanno il potere di influenzare l'opinione pubblica, di creare simboli e di abbattere o modificare i paradigmi. A tal proposito potrei portare un infinità di esempi, ma sono certo che non sia nemmeno il caso di farlo considerando quanto la nostra società sia ormai dipendente dal materiale visivo e quanto questo aspetto sia proprio SOTTO GLI OCCHI di tutti. 

Il motivo per cui ritengo sia doveroso dare risalto alla Paleoarte, quella con la P maiuscola, dunque è semplice, essa è il mezzo più rapido ED EFFICACE di divulgazione, in grado di accorciare le distanze tra paleontogia e grande pubblico.Contrariamente ad un articolo scientifico (o ad un qualsiasi fluire di parole e nozioni) l'arte è (almeno nei suoi livelli più espliciti) immediata, chiunque può coglierne vari aspetti a livello intuitivo pur difettando di conoscenze profonde riguardanti il soggetto della stessa. Un opera infatti può mettere in rilievo aspetti semi sconosciuti ma paleontologicamente rilevanti come tafonomia, inferenza filogenetica e morfologia in modo naturale, creando una composizione piacevole visivamente ed in grado di mostrare con naturalezza il risultato di anni di studio da parte di equipe paleontologiche.

Mi basta citare l'inflazionatissimo fossile dei dinosauri combattenti per farvi capire cosa intendo, ma anche in questo caso gli esempi possono essere molteplici: 

Il dormiente Mei long, il nuovo modello di caccia rapace ipotizzato per "deinonycosauria", il sempre più realistico tegumento piumato realizzato dagli artisti e le riproduzioni postate in questo blog riguardanti l'arte di ritrarre gli arti dei teropodi.

Durante il medioevo, quando oltre il 90% della popolazione era analfabeta le immagini avevano il compito di istruire i fedeli, e oggi nell'era digitale quando oltre il 90% della popolazione è alfabetizzata (purtoppo non a livello globale) le immagini restano il modo migliore per insegnare alle masse.... E questo, signore e signori, è il motivo per cui la paleoarte ha un peso.


Sotto-La meravigliosa opera di Jennifer Miller di cui consiglio il sito (www.featherdust.com).

sabato 14 settembre 2013

Guida visiva ad una resa naturalistica degli arti dei teropodi (4)

E con grande piacere che vi presento la prima opera (paleo)artistica ispirata alla mia recente, ed ormai celeberrima, serie di post:

Tyrannosauridae indeterminato

By Giulio Cecchi.

Ringrazio l'artista per aver accettato la mia sfida e mi congratulo con lui per l'ottimo risultato ottenuto; inoltre ringrazio Danny Cicchetti per la segnalazione
Adesso potete godervi il secondo tyrannosauro realizzato dopo le mie disquisizioni sugli arti anteriori dei teropodi.

lunedì 9 settembre 2013

Jurassic Park ver. 2.0

Il dottor Grant fissava attonito un nero bovino, sollevato tramite una carrucola al di sopra di un edificio fortificato.
Quando John Hammond gli si avvicinò, con al seguito gli altri visitatori il dottore chiese:
<Cosa stanno facendo?>
<Li nutriamo> rispose Hammond dondolando la testa.
Il paleontologo incuriosito si avvicinò all'edificio, seguito a ruota dal gruppo dei visitatori, a cui si aggiunse anche il miliardario proprietario dell'isola.
Il cancello metallico posto al di sopra del recinto si aprì, e il bovino fu calato all'interno.
Non appena esso toccò terra  le fronde cominciarono a muoversi vorticosamente, e i "Raptor" si lanciarono all'attacco sotto lo sguardo incredulo e spaventato del gruppo.
<Dovremmo distruggerli tutti> tuonò una voce fuori campo.
<Robert, Robert Muldoon>  lo presentò celermente Hammond <Il mio guardacaccia nel Kenya, conosce i Raptor meglio di chiunque altro>.
Dopo queste parole il ranger fu subito arpionato dal paleontologo, che iniziò a porgli domande a raffica:
<Mi dica, che metabolismo hanno? Con che ritmo crescono?>
<Hanno una crescita decisamente veloce, i giovani non sono inetti, come i pulcini, ma sono capaci di procacciarsi il cibo in modo autonomo fin dalla più tenera età, per quanto ovviamente la loro dieta cambi con la crescita>
Il paleontologo annuì.
< Ho cacciato tutti gli animali di cui si va a caccia> riprese il ranger <ma come si muovono questi...>
<Veloci come Dingo?>
<Come Giaguari! E mi riferisco puramente all'etimologia della stessa, Yaguara, ossia colui che uccide con un balzo, non sono animali che possono correre a 80 km/h in uno spazio aperto, ma se tendono un agguato non ti accorgi di loro finché non è troppo tardi>
<Si si si si si, ed è per questo che prendiamo estreme precauzioni> si intromise Hammond senza un minimo di cognizione di causa.
<E quando ghermiscono la preda usano gli artigli per ancorarsi ad essa ferendola e gli arti anteriori fortemente piumati per restare in equilibrio sopra di esse finché l'animale sfinito crolla per la perdita di sangue e le ferite inflitte... veri uccelli rapaci> concluse Muldoon.
<Mi dica ancora una cosa> incalzò il dottor Grant <Perché usate la combinazione tassonomica Velociraptor antirrhopus?>
<Marketing!>
<Comprendo....>

mercoledì 4 settembre 2013

European Trackways

Vila et al.(2013) pubblicano uno studio completo su 30 piste di impronte dai Pirenei, di cui 28 completamente nuove, tutte risalenti al Maastrichtiano (Tremp Formation)
Il quadro biologico che le piste forniscono rivelano abbondanza di adrosauridi, le cui orme sono morfologicamente molto simili a quelle rinvenute in America ed Asia da strati cronologicamente simili seppur di dimensioni minori, ed un numero più esiguo di sauropodi.
L'abbondanza delle tracce può essere fatta risalire all'ambiente fluviale  e lagunale che caratterizzavano l'Europa occidentale durante il tardo Cretaceo, favorendo la fossilizzazione delle stesse.
Le piste di adrosauridi suggeriscono una deambulazione prevalentemente bipede per l'animale che le lasciò, identificato dagli autori come l'ichnogenere Hadrosauropoadus, e si attestano come la migliore istantanea conosciuta della vita nel Mesozoico europeo a ridosso della grande estinzione.