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martedì 8 ottobre 2013

Jeholornis, Anchiornis e le piume dei Raptor!

Oggi per i paleofans sarà sicuramente la giornata di Jeholornis.
Per chi ancora non lo sapesse infatti oggi O'Connor et al. (2013) pubblicano il loro ultimo studio in cui descrivono tra l'altro la presenza di piume copritrici della coda, le prime nel record fossile di teropodi mesozoici.
Il post di oggi però non vertirà su questo aspetto particolare, bensì tratterà in maniera più ampia del "piumaggio", sempre più spesso protagonista delle discussioni a sfondo teropodologico (e fortunatamente non solo).
Il tegumento piumato negli uccelli moderni è molto elaborato e ricopre la maggior parte della superficie corporea, tuttavia sulla base del record fossile attualmente a nostra disposizione è plausibile ipotizzare che all'interno della linea evolutiva dei tropodi che ha portato ai volatili  i Taxa fossero paradossalmente più piumati degli uccelli stessi.
Infatti, nonostante le grosse lacune derivanti da artefatti tafonomici, sappiamo che (quantomeno) all,interno di Coelurosauria gli arti posteriori degli animali erano ricoperti di piume(per approfondire Dinogoss).
Lo sviluppo delle piume tibiali e metatarsali è molto particolare, in quantosembra svilupparsi in un secondo paio di ali in alcuni taxa probabilmente planatori, per poi gradualmente sparire avvicinandosi progressivamente ad Avialae, poichè di intralcio al volo attivo, almeno nelle sue forme più elaborate.
Nelle sue linee generalissime (quelle che possiamo comprendere basandoci sui dati odierni) il piumaggio degli arti inferiori dei Coelurosauri basali si sarebbe presentato filamentoso, come appare in Yutyrannus, e presente sia a livello tibiale che metatarsale, e probabilmente tale morfologia era condivisa da tutti i grandi teropodi (Coelurosauri).
Lo sviluppo di un secondo paio di ali, simile a quanto osservato in Microraptor, potrebbe essere permeante non solo di "Deinonychosauria" o Trodontidae ma dell'intero ramo Paraves, e potrebbe essre ricondotto ad abitudini prevalentemente arboricole o abilità planatorie, oltre che a mero display visivo (naturalmente con le dovute distinzioni generiche, morfologiche e dimensionali).
In conclusione quando pensiamo o restauriamo un Coelurosaro forse dovremo prestare più attenzione al modo in cui ne realizziamo gli arti posteriori... E quelli anteriori.


Sotto-Piume metatarsali in Anchiornis e tegumento degli arti in un aquila odierna



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