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sabato 29 dicembre 2012

Apogeo Carcharodontosauridae

Negli ultimi dieci anni sono stati portati alla luce i resti di giganteschi theropodi  in diverse aree del mondo, ma i siti più prolifici per la caccia ai predatori ipertrofici si sono rivelati essere l'Africa settentrionale e l'America del Sud.
Da queste regioni infatti provengono Giganotosaurus carolinii (Coria e Salgado 1995, Rio Limay Formation in Patagonia) ed il suo simpatico Mapusaurus roseae (Coria e Currie 2006), Eocarcharia Dinops (Sereno e Brusatte 2008, Niger) ed infine Sauroniops pachytholus (Cau et al 2012, Nord Africa probabilmente Kem Kem Formation).
E qual'è il comune denominatore tra questi taxa?
Si tratta di Carcharodontosauridi, una famiglia di theropodi tetanuri caratterizzati da denti dritti e simmetrici aventi bordi convessi simili a quelli degli squali(Stromer 1931).
In questo post intendo parlare della distribuzione delle diverse linee evolutive Charcarodontosauridi, partendo però da un ipotesi per assurdo, ossia considerando come Carcharodontosauride basale Saurophaganax maximus (Chure 19995).
S.maximus infatti oltre a distinguersi dal genere Allosaurus ( in cui e stato a lungo incluso) a causa di una coppia di lamine ossee orizzontali alla base delle spine neurali dorsali, chiamate lamine paraspinali e presenti solo in questo theropode, presenta anche simapomorfie a livello scheletrico articolare con i Carcharodontosauridi, come ossa cave ed un sistema di articolazioni mobili, probabilmente affiancato da muscolatura ipertrofica.
Se tali caratteri non si dimostrassero solo il prodotto di evoluzione convergente Saurophaganax (vissuto 150 milioni di anni fa nel Tardo Giurassico) sarebbe il più antico esponente conosciuto della famiglia delle lucertole dai denti di squalo.
In America settentrionale però non sono mai venuti alla luce reperti che dimostrino la presenza di Carcharodontosauroidi derivati, quindi quale potrebbe essere il destino della linea evolutiva partita da saurophaganax?
Proseguendo il ragionamento per assurdo è possibile che da questo animale si sia generata la sottofamiglia Gigantosaurinae, che comprende i Carcharodontosauridi giganti del sud America, Giganotosaurus carolinii e Mapusaurus roseae.
Le cause di questa migrazione potrebbero essere legate alla brontofagia, in quanto nel passaggio dal Giurassico al Cretaceo il nord America perse gran parte della sua megafauna, mentre le terre Meridionali del continente abbondavano ancora di Sauropodi.
Per quanto riguarda la linea evolutiva dei Carcharodontosauridi Africani essi potrebbero essere endemici, ed i frammenti craniali di  Eocarcharia dinops e Sauroniops pachytholus, entrambe formi basali della famiglia, potrebbero esserci utili per mettere a fuoco le loro origini.
Entrambi questi taxa infatti presentano ispessimenti ossei sul cranio, simili a quelli riscontrati negli Abelisauroidi.
Questa singolare caratteristica, pur non implicando nessuna traccia di parentela stretta tra Abelisauridi e Carcharodontosauri rinforza la tesi secondo cui diverse linee di Carcharodontosauridi potevano coesistere nel Cretaceo, occupando la nicchia ecologica dei superpredatori in diversi continenti dall'Africa all'America.

2 commenti:

  1. Interessante post; per curiosità: nell' immagine ci son un Nigersaurus ed un Carcharodontosaurus, con un piccolo teropode... ...Chi è quest' ultimo?

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