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martedì 12 marzo 2013

Ontogenesi craniale estrema

In questo blog mi sono più volte occupato delle recenti sinonimizzazzioni di Taxa effettuate sulla base di variazioni ontogeniche più o meno evidenti, come nel caso del famigerato "Toroceratops"(si, proprio la controversa teoria di Scannella e Horner), della meno famosa serie ontogennica di Edmontosaurus, che ha ridotto sensibilmente il numero di generi e specie di Adrosauri presenti in nord America nel Maastrichtiano, e della sinomia tra Paluxysaurus e Sauroposeidon, che ha portato quest'ultimo ad abbandonare il suo status di Brachiosauride per entrare a pieno titolo in Titanosauriformes.
In questo post parlerò di un'altra serie ontogenica, proposta nel 2009 da Horner e Goodwin, riguardante i Pachycephalosauridi della formazione Hell Creek.
Credo che ovunque questa teoria abbia fatto molto meno scalpore rispetto a quella sopracitata  che vorrebbe ridurre Triceratops e Torosaurus ad un unico Taxon, tuttavia sono certo che al di fuori del nostro Paese sia stata abbastanza divulgata e dibattuta, mentre da noi non ha ricevuto grandi attenzioni e penso che non sia stata lanciata nessuna iniziativa per salvare Dracorex o Stygimoloch dall'estinzione tassonomica.... ma ora rischio di perdermi parlando di fenomeni sociologici, quindi taglio corto e mi limito ad esporvi lo studio di Horner e collega:
Essi, dopo aver analizzato 21 elementi craniali attribuiti a Dracorex hogwartsia, Stygimoloch spinifer e Pachycephalosaurus  reinterpretano i Taxa come facenti parte di una scala ontogenica, e di conseguenza ri-attribuiscono tutti i reperti ad essi riferiti ad un unico genere e specie, Pachycephalosaurus wyomingensis.
Per giungere a questi risultati i ricercatori hanno utilizzato analisi istologiche e tomografie comouterizzate della morfologia dei crani, giungendo alla conclusione che i caratteri diagnostici individuati in Dracorex e Stygimoloch sono in realtà attribuibili ad una profonda rimodellazione del cranio che avverrebbe in maniera diffusa in Marginocephalia tra l'infanzia e l'età adulta.
Nel caso specifico gli autori attraverso le diverse elaborazioni digitali hanno individuato diversi caratteri della cupola frontoparietale e degli ornamenti cornei/nodosi presenti nei Taxa, che pur modificandosi nel corso del tempo restano identificabili come punti di riferimento morfologici, e grazie alle analisi istologiche hanno potuto evidenziare caratteristiche giovanili non identificabili ad occhio nudo sul cranio degli individui ritenuti subadulti dagli autori, come una sutura intrafrontale aperta rinvenuta sul cranio di Stygimoloch interpretata come prova di uno stadio di sviluppo non completo.
Dallo studio di Horner e Goodwin infatti emerge che P.wyomingensis avrebbe mantenuto caratteristiche giovanili per circa il 50% della sua vita (plausibilmente fino alla maturità sessuale), mostrando una cupola bassa ed appena abbozzata durante l'età giovanile, aumentando poi la lunghezza del cranio e la prominenza della cupola al progressivo avvicinarsi dell'età adulta.
Caso strano della questione  (non dimenticato dagli autori) sono gli ornamenti dello squamoso, che contrariamente alla cupola frontoparietale si mostrano in modo più prominente nelle forme considerate immature rispetto a quanto appare negli esemplari maturi, presentando una corrispondenza 1:1 tra Dracorex e Stygimoloch non rispecchiata nei crani di Pachycephalosaurus che presentano nodi smussati invece di vere e proprie corna.
Tuttavia secondo gli autori tale circostanza sarebbe conseguenza dell'estrema modificazione di questa parte del cranio e dell'espansione della volta cranica.
A supporto di tale idea essi riportano DMNS 469, l'olotipo di "Pachycephalosaurus reinheimeri", consistente in una cupola parziale dotata di ornamenti dello squamoso che possono essere definiti come a metà strada tra corna e nodi, in accordo con l'idea degli autori.
Oltre a tali considerevoli variazioni morfologiche le analisi istologiche hanno anche evidenziato come durante la crescita P.wyomingensis sviluppi una cupola più densa e ricca di ossa metaplastiche, quasi priva delle vascolarizzazioni rinvenute negli esemplari immaturi.

Sotto-Punti di riferimento morfologici sul cranio di vari esemplari di P.wyomingensis a diversi intervalli ontogenici e ricostruzione scheletrica.

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